Un bel modo per conscersi, al di là di tante parole, è di scoprire le proprie figurine. Le opere ed il pensiero di queste persone hanno contribuito a fare di me quello che sono.
E’ lo scienziato sociale a cui mi sento più vicino. Ai tempi dell’università i suoi testi mi hanno convinto a studiare economia dello sviluppo con i suoi allievi. E’ anche l’unico personaggio di questa galleria ancora vivente e che ho potuto conoscere di persona.
Alberto Beneduce
E’ poco conosciuto, ma quel poco che so di lui è per me fonte di ispirazione su come si possa lavorare all’interno dello stato con spirito di servizio e convinzione. Come me è di Caserta.
Karl Polanyi
Anche se non è classificato come un economista, la sua teoria di stato e mercato è quella che ancora oggi mi convince di più.
Francesco Saverio Nitti
Gli intellettuali possono fare politica, governo ed amministrazione; e tutte queste cose ai massimi livelli. E’ considerato un meridionalista, ma io amo i suoi scritti che parlano di intervento pubblico nell’economia e di amministrazione pubblica.
Don Milani
Il più politico dei miei riferimenti. La decisione di fare l’obiezione di coscienza al servizio militare l’avevo già presa quando l’ho letto. Lo includo in questa sequenza per ricordare a me stesso che seguire le proprie convinzioni si può quasi sempre.
Manlio Rossi Doria Economista ottimista e del concreto, sempre alla ricerca di soluzioni e vie d’uscita. Passionale eppure tecnico fino in fondo, per me offre anche un modello di come scrivere.
Commento a me stesso: sono tutti maschi. Non so che farci.
ciao, ho apprezzato il tuo articolo, sul riutilizzare gli edifici,le case ex OVS,comunque, non le ha dato a tutti le case coloniche l’OVS,infatti, io non c’èl’ho!
mi piacerebbe discutere con te su questo argomento, che mi sta a cuore, sia come calabrese, che melissese.
ti espongo brevemente il mio punto di vista sulla,legge truffa OVS,”mi scuso se esco fuori tema”,ha bloccato la crescita l’economia calabrese, innescando un circolo vizioso “ahah” dell’assistenzialismo, relegando l’agricoltura della mia regione, in uno stato di abbondono, vedi la forte emigrazione….
mi scuso in anticipo,se sono stato, prolisso,
Ciao Carmine, abbiamo evidentemente degli interessi in comune per la storia della riforma agraria nel Mezzogiorno d’Italia. Io quella legge non la considero una truffa, anche se evidentemente i risultati che ci si aspettava si sono realizzati solo in parte. Il problema della sovrappopolazione in agricoltura in certe aree peraltro anche poco fertili non era probabilmente risolvibile in altro modo che con una parziale emigrazione, come diceva in quel tempo proprio uno dei miei mentori qui sopra M. Rossi Doria. Mi farà piacere discuterne e conoscere meglio gli effetti di quelle antiche politiche che ancora si vedono oggi in un posto come Melissa (là dove è partito tutto).