Ripensavo oggi ad una cosa che ci ha fatto notare Flavia Marzano ad un incontro organizzato da Salvatore Marras del FORMEZ per discutere di come aiutare le amministrazioni pubbliche ad adottare gli strumenti efficenti e trasparenti del web. Io e Alberto credo fossim0 stati invitati per via di Kublai, un progetto di un ministero centrale con cui cerchiamo di utilizzare i superpoteri del web per perseguire un fine pubblico.
Al di là di noi due c’era un vero dream team di esperti di queste cose: tra gli altri Gigi Cogo, Gianni Dominici, ed Ernesto Belisario; in tutto forse una ventina. Proprio Flavia all’inizio domandava a bruciapelo a tutti: “chi di voi ha un background in una materia tecnico-scientifica”? Sorpresa, nessuno: forse solo uno o due informatici. Tutti gli altri avevano lauree in Legge, Scienze politiche, molti in Lettere, Sociologia, e qualche economista come io ed Alberto. Insomma mi è sembrato di capire che la discussione sul web e le sue applicazioni qui da noi è molto nelle mani di umanisti e scienziati sociali. Il fatto in sè non mi sembra un limite. Piuttosto mi fa capire di più sul web stesso come strumento prima di tutto sociale, che spesso sbagliamo a classificare sotto la rubrica “tecnologia”.
Potrebbe non essere una cosa italiana, ma su questo naturalmente ne so poco. Mi sono però tornati in mente i miei anni all’MIT, dove avevo notato più o meno la stessa cosa. Era il tempo della bolla web, e la fascinazione per il web era al suo massimo. (io concentrato a studiare politiche pubbliche ed economia dello sviluppo, non me ne accorgevo quasi) Ma alcuni mi facevano notare come i più sedotti dalle potenzialità del web erano ai dipartimenti di lingue, psicologia, storia, insomma tutti alla Scuola di Humanities, o al massimo gli architetti. Mentre i matematici, i fisici e gli ingegneri dell’ MIT che il web tecnicamente lo hanno inventato, pur usandolo magari meglio ed in tutte le sue potenzialità, non lo trovavano così interessante essendo quasi sempre concentrati su altro.
L’innovazione e la tecnologia sono due cose diverse, lo sappiamo già.
Quelli che inventano le cose a volte non si rendono conto di cosa veramente inventano. Spesso tendiamo a dimenticarcelo.