Qualche giorno fa ero a Caserta in visita a parenti e, fermo ad un semaforo, sono stato come al solito assalito da lavavetri stranieri particolarmente insistenti. Un po’ ci ero abituato, ma a un certo punto mi sono fermato a riflettere su questa differenza piuttosto grossa che c’è fra nord e sud Italia, che davo per scontata. I lavavetri ci sono anche al nord ma sono molto meno invadenti; ti si avvicinano proponendoti una pulita ma se gli fai un segno di diniego si allontanano. In Campania invece, non so se nelle altre regioni del Sud è lo stesso, per non farli avventare sul tuo parabrezza bisogna attivare preventivamente il tergicristallo, mantenere una certa distanza dalla macchina che sta davanti così da potere avanzare quando si avvicinano al vetro, ed altre cose antipatiche del genere.
A me non piace respingere queste persone in modo poco umano, ma i miei tentativi di ragionare con loro trattandole in modo umano non hanno dato risultati: mi hanno lavato il vetro (che era pulito) contro la mia volontà. Io mi sono rifiutato di dar loro soldi dicendo “non mi piacciono le persone aggressive”. Di risposta mi sono sentito dire “non fare il cattivo”, “tutt’ quant amma campà” o cose del genere. Insomma quest’aggressività stradale sembra impossibile da disinnescare.
L’interrogativo che mi rimane tuttavia è questo: perchè modi così differenti in diverse città italiane? Questa diversità ha a che vedere con standard di spirito civico che sono diversi, o con un diverso livello di tolleranza diffusa per i comportamenti che disturbano gli altri? Questi comportamenti si collegano ad altri comportamenti ancor più illegali, che dovremmo contrastare? Dovremmo pensare anche a queste cose nella politica di sviluppo, e partire da queste differenze per cercare di rimuovere i divari e creare maggiore coesione azionale?
Sono l’unico che fa caso a queste cose? Eppure sono sotto gli occhi di tutti.