Rivolti verso il passato

7 dicembre 2009

E’ un po’ che ripenso all’incontro Tempesta Perfetta, che Alberto aveva organizzato nell’ambito del nostro ciclo di incontri in Second Life di Kublai . Lì si parlava molto del perchè l’industria musicale ormai ripropone e riproduce per la maggioranza contenuti non originali senza prendere più rischi.  La televisione generalista, violentatrice seriale degli ormai impotenti Battisti, Mina e Modugno, ci occupa i pomeriggi delle domeniche con le canzoni degli anni 60, e così rievocando epoche piene di speranze smorza le nostre, e fa invecchiare  sulle loro poltrone i nostri vecchi ancora più velocemente.

Se avessi avuto il coraggio di parlare  tra quegli esperti di mercati musicali, avrei detto che forse un po’ di colpa per questo vivere proiettati nel passato ce l’hanno anche le tecnologie digitali, che rendono così poco costoso conservare i materiali musicali, accedervi.  Mia figlia a due anni conosceva Rafaella Carrà e le gemelle Kessler, Johnny Bassotto e la Tartaruga, che le facevamo vedere su Youtube. Tutto ciò non era possibile  negli anni 70.  Mia madre non mi lasciò che una quindicina di 45 giri, che col mio mangianastri presto personalizzai e finii di graffii.

Sospetto da brividi: non è che condividendo le esperienze della mia infanzia, le sto togliendo le sue?  A dire il vero non sono così pessimista per lei. Se io, e la mia società, abbiamo problemi a buttare via le cose immateriali, come quelle materiali, ho fiducia nella sua voglia di distruggere il passato prossimo, per guardare magari nel remoto, o verso l’estremo futuro

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